Quanto è forte e unico l’amore del tifoso rossoblu

Un anno andato così, un anno che doveva rappresentare il miglioramento, il cambiamento e l’ampliamento di orizzonti che non vedevamo l’ora di intravedere. C’erano le premesse, è mancata la capacità. C’era una società convinta che ci fosse sempre abbastanza tempo per rimediare agli errori, e invece i granelli della clessidra continuavano a scendere inesorabilmente, più veloci dei loro pensieri. C’era la macchina, forse non la migliore, ma non abbastanza benzina. C’era un gruppo di giovani a cui abbiamo consegnato il destino del Cagliari, c’erano quelli che hanno il rossoblu tatuato sul cuore, c’era chi si è smarrito e ha fatto di tutto per tornare, chi si è perso e non ha trovato nel Cagliari la ragione per rialzarsi e tornare più forte di prima.

E poi c’eravamo noi, i tifosi, forse gli unici che non hanno mai lasciato in un angolo l’amore per questa squadra. Sempre noi a sostenere gli interpreti, sempre noi a spronarli, a ricordare loro l’importanza del Cagliari. Noi, innamorati e irrazionali, accecati da un amore che solamente chi vive in senso calcistico questo sentimento può comprendere quanto possa essere intenso, tanto da far balzare fuori dal petto il cuore ad ogni delusione, ad ogni sussulto che riaccende la fiamma dentro sé. Un innamoramento eterno, che non conosce crisi, che non è mai vittima di inspiegabili paralisi del cuore, né viene attanagliato da dubbi. Un amore conscio dei limiti, ma illimitato e unico, per la vita.

Ed ecco che, nelle situazioni più buie, si continua a credere, ecco un’espressione malinconica trasformarsi in un sorriso pieno di speranza. È proprio quando sembra tutto finito che quell’amore, genuino e forte, comincia a far battere più forte il cuore, regalando a chi lo rappresenta vestendo quella maglia una nuova e unica energia per tornare a brillare. Non tutti la sanno cogliere, quella magica forza che cerchiamo di infondere ad ogni grido, ma chi lo fa merita il nostro rispetto assoluto, chi ha saputo far suoi quei due colori e ha capito quanto siano speciali è uno di noi. Forse non diventerà un eterno innamorato del Cagliari, o forse verrà rapito dalla forte essenza che sprigiona. Chi tifa Cagliari sa soffrire, sa gioire, sa che quel sentimento va oltre la posizione di classifica, oltre la categoria. Chi ama il Cagliari lo ama sempre, e lotta e lo incita per vederlo brillare. In questo campionato che va concludendosi non tutti hanno respirato la sua essenza, e ci ritroviamo così appesi ad un filo che speriamo non ci lasci cadere nel vuoto.

C’era una speranza, e forse non c’è più, ma finché non lo vedrò cadere, finché non avrò bisogno di una pacca sulla spalla per essere consolata, non mi convincerò della fine.

Finché non è finita, continuo a sperare. E anche quando i giochi saranno chiusi, io ci sarò, qualsiasi saranno le lacrime che righeranno il mio viso.

Finché non dovrò tendergli una mano per rialzarsi, continuo a sperare.

 

(Foto di Enrico Locci)

Pubblicato da corinneerbi

Nata a Torino nel 1991, dal 2005 sono una tifosa del Cagliari, e da allora amo andare allo Stadio per seguire la mia squadra. Ho deciso di intrecciare la mia passione per il Cagliari e quella innata per la scrittura ed ecco il risultato! Per me è davvero un traguardo importante, se penso che fino a qualche tempo fa avevo smarrito l'ispirazione: il Cagliari mi ha aiutata a ritrovare me stessa, e l'ha fatto nel migliore dei modi possibili!