Dario Silva: l’inarrestabile forza d’animo di “Sa Pibinca”

silvaTre stagioni al Cagliari, in cui non segnò un numero smisurato di gol, ma Darío Debray Silva Pereira, meglio conosciuto come Darío Silva, o meglio ancora come Sa Pibinca (soprannome conferitogli dai comici de “Lapola”), è rimasto nel cuore dei tifosi cagliaritani: la ragione è da trovarsi nel suo carattere, nel suo modo di fare affabile, nell’impegno e nel sorriso sempre stampato sul viso.

Approdò al Cagliari nella Stagione 1995/1996, dopo aver vestito la maglia del Defensor Sporting e del Peñarol, con le cui maglie segnò rispettivamente quattro e ben trentacinque reti. Il patron della squadra sarda, Massimo Cellino, lo volle fortemente e lo portò in RossoBlu nel mercato estivo del 1995, certo che quel giovane veloce e completo avrebbe dato in campo il contributo di cui il Cagliari in quel momento aveva bisogno. Veloce, velocissimo, ma non così decisivo sotto porta: nella prima stagione in RossoBlu fu autore di soltanto tre reti, compensate dall’impegno assiduo sul campo di allenamento, su quello da gioco e dall’immancabile premura con cui curava le sue prestazioni durante le gare, che faceva di lui un giovane promettente per il futuro. Durante la stagione successiva, quella del 1996/1997, si verificò il medesimo fatto: pochi gol, quattro per la precisione, in un campionato che portò alla retrocessione in Serie B. Finalmente però, durante la stagione 1997/1998, emersero le vere potenzialità e capacità del giovane Dario Silva: 13 gol messi a segno che incoronarono prestazioni degne della reputazione che l’aveva preceduto al suo arrivo a Cagliari. Dalla Serie cadetta il Cagliari tornò alla luce della Serie A, anche con l’apporto di Sa Pibinca che, nonostante il suo esser sbocciato e l’apprezzamento da parte dei tifosi RossoBlu, non continuò la sua avventura in terra Sarda. Si parlò di incomprensioni e litigi con l’allora tecnico cagliaritano Giampiero Ventura, fatto sta che il cammino in RossoBlu si interruppe dopo solamente tre stagioni.

Le successive esperienze lo impegnarono nell’Espanyol, nel Málaga, nel Siviglia e nel Portsmouth, contemporaneamente all’impegno nellanazionale UruguaianaIl 2006 fu l’anno che gli cambiò la vita: ungrave incidente stradale, accaduto in Uruguay, comportò l’amputazione della gamba destra fino al ginocchio, ma Dario non si arrese e dopo momenti di abbattimento optò per una protesi e nel 2009 partecipò ad una partita di beneficienza organizzata dall’associazione da lui creata, la “Niños con Alas”, che ha l’intento di aiutare i bambini che convivono con un problema analogo al suo; durante la sfida amichevole segnò anche due reti! Un esempio dicommovente coraggio e caparbietà, un uomo che è riuscito ad apprezzare ancora ciò che poteva dargli la vita, anche dopo quella sfortunata tappa in cui il destino gli ha imposto di fare una sosta. Aveva avanzato il suo interessamento alla partecipazione alleParalimpiadi di Londra 2012 con la selezione di canottaggio, ma alla fine non vi partecipò, mentre nello scorso novembre ha dichiarato divoler concorrere alle prossime elezioni che si terranno nel 2015, in Uruguay.

E’ rimasto nel cuore dei tifosi sardiSa Pibinca, e sicuramente la stima per il giocatore che era, e che è voluto rimanere contro le avversità della sorte, si è ulteriormente rafforzata, conseguentemente alla beffa che gli ha teso il destino e ancor di più per il modo in cui ha saputo affrontare tale inconveniente. Singolare la sua forza d’animo, una dote che lo rende senza dubbio un uomo speciale, ancor di più perché ha voluto continuare, nel suo piccolo, a calpestare i campi da gioco, consapevole dei suoi limiti, ma anche della forza della sua passione, che senza ombra di dubbio è stata più forte delle barriereche ha dovuto superare.

Un calciatore è prima di tutto un uomo, ed è anche per questo che Dario Silva, nonostante i non eccezionali risultati con la maglia del Cagliari, è rimasto a tutti gli effetti uno di quei giocatori che ti rimane dentro, a prescindere dai gol, uno di quelli di cui ti fa sempre piacere ricevere notizie, semplicemente “Sa Pibinca”!

 

Pubblicato da corinneerbi

Nata a Torino nel 1991, dal 2005 sono una tifosa del Cagliari, e da allora amo andare allo Stadio per seguire la mia squadra. Ho deciso di intrecciare la mia passione per il Cagliari e quella innata per la scrittura ed ecco il risultato! Per me è davvero un traguardo importante, se penso che fino a qualche tempo fa avevo smarrito l'ispirazione: il Cagliari mi ha aiutata a ritrovare me stessa, e l'ha fatto nel migliore dei modi possibili!