Daniele Conti, segni particolari: Capitano con il cuore

daniele contiChi l’avrebbe mai detto che quel ragazzo sarebbe diventato poi un Capitano degno di stima, uno di quelli che carattere ne ha da vendere, uno di quelli capace di condurre una squadra anche quando le difficoltà si fanno sentire, e non poco. Chi l’avrebbe mai detto che quel giocatore, che inizialmente incassava anche i fischi dei tifosi della propria squadra, sarebbe diventato un punto più che fermo nella formazione che rappresenta un’intera Isola. Chi l’avrebbe detto che la Sardegna sarebbe diventata la sua Terra adottiva, e (senza il forse), anche qualcosa in più. Sto parlando di Daniele Conti, certo, il numero 5 RossoBlu, irrinunciabile Capitano, perno di una formazione che fa di lui la sua lanterna vitale, sia nei momenti di piena luce, sia in quelli più bui.

Nato a Nettuno il 9 gennaio del 1979, Daniele Conti ha il Cagliari nel punto più profondo del cuore, in quella parte del muscolo vitale in cui mai e poi mai riuscirai a mettere mano, neanche per scherzo. La carriera in RossoBlu ha avuto inizio nel 1999 e da allora i colori che lo rappresentano sono sempre gli stessi; un’altra sola maglia ha vestito durante la sua carriera, quella della Roma, per soli tre anni. L’amore per il Cagliari dura da ben quattordici anni, ormai si è creato un legame indissolubile, un’affinità unica, che non fa altro che trasudare dignità, orgoglio e vero amore, tutte caratteristiche indispensabili per essere il calciatore ideale della nostra squadra, ecco perché mi dà fastidio quando si osannano i calciatori di passaggio, i finti protagonisti che recitano la parte del “forever and ever“, quando invece senza uno Stadio se ne vogliono andare a gambe levate, ecco perché non mi faccio prendere dai teatrini dei “nuovi”, perché c’è Daniele Conti e solo chi riesce a seguire le sue orme per me è degno di essere osannato, non c’è spazio per chi recita, almeno, io il mio tempo a loro non lo dedico.

A soli diciassette anni esordisce con la maglia della Roma, nel novembre del 1996, e nella sua breve esperienza in giallorosso mette a segno anche una rete, di testa su cross di un compagno, in quel dell’Olimpico. Arrivato in comproprietà con la Roma, dopo solamente una stagione viene riscattato dal Club cagliaritano e comincia così, nell’estate 1999 la sua interminabile avventura RossoBlu. Non è stato un inizio semplice per il giovane Conti, costretto a sopportare i continui paragoni con il padre Bruno, ma a poco a poco riuscì a distaccarsi anche da tale fattore di blocco e riuscì a mettere in primo piano le sue capacità e il suo carattere e nella stagione di esordio in RossoBlu si guadagna anche un posto nella Nazionale Under 21.

Che dire poi degli indimenticabili incontri-scontri contro il Napoli o di quelli, altrettanto sentiti, contro la sua ex squadra, la Roma. E’ inutile dirlo e sottolinearlo, Daniele Conti dà il 11o% quando vede quei colori, come un toro quando incrocia il rosso, almeno così dicono che funziona il meccanismo. Credo più semplicemente che l’amore per il suo Cagliari lo carichi all’ennesima potenza, e lo fa ancora di più quando di fronte c’è la squadra acerrima nemica dei cagliaritani, oppure la sua ex squadra, alla quale cerca sempre di segnare, come se il rosso e il blu siano i colori che ha avuto da sempre nel cuore, in quel cuore da CAPITANO VERO, ufficiale dalla Stagione 2010/2011, quando Diego Lopez gli passò il testimone, ma forse lo è sempre stato. Come dimenticare quel gol contro la squadra partenopea, quella rete con la quale sancì, al novantacinquesimo minuto della gara, la vittoria del suo Cagliari, portato così alla vittoria e all’inversione di marcia durante il Campionato 2007/2008, esploso poi in una storica e spettacolare Salvezza. Le reti contro la Roma arrivano nella Stagione 2008/2009, in cui riesce a segnare contro i giallorossi all’Olimpico, e anche nella Stagione successiva, questa volta in casa del Cagliari. Altro gol contro la Roma, in una giornata però spiacevole per lui, a causa di un gravissimo infortunio procuratogli da Nicolas Burdisso (quando si dice che le Grandi sono qua, sono la… Sono solo scorrette. Punto.)

Durante la stagione in cui Pierpaolo Bisoli è stato allenatore del Cagliari, sono sorti dei problemi tra il giocatore di Nettuno, Alessandro Agostini e lo stesso tecnico, probabilmente erano nate incomprensioni che hanno portato Conti e il suo affezionato compagno di squadra ad essere posti fuori rosa. La gara contro l’Udinese, in casa del Cagliari, della Stagione 2011/2012, fa tagliare un importantissimo traguardo al Capitano RossoBlu: Conti raggiunge le 328 presenze, eguagliando il record precedentemente detenuto da Mario Brugnera, mentre la gara di ritorno contro la Roma della stagione 2012/2013 segna un altra meta, il raggiungimento delle 400 presenze assolute in RossoBlu, tra Campionato e Coppa Italia. Nella stessa stagione c’è anche posto per la sua prima doppietta, messa a segno contro il Torino in casa dei RossoBlu. E’ nuovamente una gara contro l’Udinese a segnare un nuovo traguardo: 407 presenze assolute in RossoBlu e nuovamente viene raggiunto e superato Mario Brugnera. Ultimo, ma si spera solamente fino ad oggi, il Premio che l’ha incoronato “Leader in Campo”, riconoscimento assegnatogli dall’AIAC, l’Associazione Italiana Allenatori Calcio, che in lui hanno riconosciuto spiccate doti di comunicazioni delle direttive scandite dal duo dei Mister RossoBlu, Pulga e Lopez.

“La mia Nazionale è stata sempre il Cagliari. Sono legato troppo a questa maglia e il resto non mi interessa”. Eppure l’avrebbe meritata eccome quella Nazionale, ma come dargli torto: il Cagliari è, per chi lo ama davvero, non per quelli che vanno alla ricerca della gloria contornata di soldoni luccicanti, più di una Nazionale, è qualcosa di più di una semplice squadra di Calcio, è un tassello di vita, proprio come lo è per i veri tifosi, quelli che non si misurano grazie all’abbonamento o a quante volte sono andati allo Stadio, ma quelli che il Cagliari lo sostengono sempre, anche nel loro intimo, quelli che lo difendono, anche se non possono esserci sempre.

Ecco, Daniele Conti è un calciatore e un tifoso, è l’insieme di entrambe le cose, il giocatore perfetto. Come non ha sofferto nelle numerose mancate convocazioni in Nazionale, non l’ha fatto nemmeno quando c’è stato da scegliere la risposta alla domanda “Cagliari o via da Cagliari?”. CAGLIARI. Per lui è esistito sempre e solo il Cagliari, ancora più importante della tentazione Roma, (forse mai esistita), la squadra delle sue origini. Questo è il motivo per cui amare in modo orgoglioso un giocatore, forse è meglio tenerlo a mente.

Non serviva di certo un mio articolo per ricordare a tutti chi è Daniele Conti, prendetelo solamente come un dovuto, un dovutissimo omaggio al nostro intramontabile Capitano.

Pubblicato da corinneerbi

Nata a Torino nel 1991, dal 2005 sono una tifosa del Cagliari, e da allora amo andare allo Stadio per seguire la mia squadra. Ho deciso di intrecciare la mia passione per il Cagliari e quella innata per la scrittura ed ecco il risultato! Per me è davvero un traguardo importante, se penso che fino a qualche tempo fa avevo smarrito l'ispirazione: il Cagliari mi ha aiutata a ritrovare me stessa, e l'ha fatto nel migliore dei modi possibili!